Ieri la mia vecchia televisione ci ha lasciato. Non ha retto
allo shock del digitale terrestre. Uno sfrigolio, un gran puzzo di plastica
bruciata e si è spenta per sempre.
Era una vecchia, piccola, panciuta tv, estenuata da tanti
traslochi e molte battaglie.
Ricordo quando troneggiava sui mobili moderni e minimali nel
monolocale in affitto dei primi anni del mio matrimonio, nella nebbia gelida
della Pianura Padana.
Qualche anno dopo mio figlio bambino ci saltellava davanti,
accarezzandola con i suoi ditini grassocci, sporchi di cioccolata, divertendosi
davanti ai cartoni animati che gli facevano compagnia nei suoi interminabili
solitari pomeriggi di figlio unico.
Ben protetta sopravvisse a svariati traslochi per approdare
qui in Sicilia nella mia cucina ..
Panciuta e dignitosa mi ha accompagnato in momenti decisivi
della mia vita, fra gioie e dolori, vittorie e sconfitte. Ma evidentemente il
suo tempo era finito.
Che nostalgia le televisioni di una volta.! La grande
scatola grigia di quando ero bambina.
Un oggetto quasi sacro che si accendeva la sera ed era una
finestra sul mondo.
Ricordo la meraviglia dei documentari che svelavano mondi e
realtà che mai avrei potuto immaginare. La curiosità dei reportage su realtà
italiane che diversamente non avrei a quei tempi potuto conoscere.
Il pomeriggio c’era “la tv dei ragazzi” ed era un rito per
noi bambini al quale non si poteva mancare.
Come il “Carosello” del resto, il
momento più bello della serata con quei mini film pubblicitari, alcuni dei
quali mi sono rimasti indelebili nella memoria…
Le televisioni di una volta, panciute e decorose, avevano
una dignità e una magia, che quelle di oggi non possono uguagliare.
Questi schermi ultra piatti che non contengono niente e che
non sfuggono alla logica consumistica dell’ultimo modello, sono ibridi senza
anima, con mille funzioni che pochi useranno e che inseguono il pc sul terreno
della connettività continua, ma con cosa?
Un mondo senza più misteri, senza magia, sempre più uguale
nei suoi aspetti peggiori. Un mondo di immagini ad alta definizione perfino
migliori della realtà ma false e costruite come lo sono i rapporti umani di
oggi: virtuali, superficiali, senza anima e senza sostanza.
La tecnologia è meravigliosa, l’uso che se ne fa un po’
meno.
Oggi i palinsesti televisivi sono pieni fino a scoppiare di
trasmissioni cloni le une delle altre, di reality sempre più insulse e volgari,
di approfondimenti che non sono tali ma sconfinano nel gossip più becero e
morboso. Tante trasmissioni di denuncia la cui densità è direttamente
proporzionale sia alla nostra indifferenza di telespettatori oramai abituati a
tutto, quanto alla nostra impotenza a creare un mondo migliore.
Così la
denuncia del malaffare diventa puro esercizio logorroico, puro spettacolo senza
nessun impatto e tutto resta com’è anzi peggiora.
Forse per questo è morta la mia vecchia televisione.
Non
poteva più sopportare di riflettere questo mondo così squallido, di caricarsi
di miliardi di canali che non trasmettono che il vuoto pneumatico.
Ha voluto
andarsene con un sospiro, un addio misurato e composto, senza clamore e molta
eleganza.
Lasciandomi in fondo insieme ad una giovinezza, la mia,
sempre più lontana che dà ai ricordi il color “seppia” della nostalgia.
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