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lunedì 1 novembre 2010

La pagina bianca



Ci sono periodi che le storie sgorgano dalla mente come un fiume in piena. sembrano quasi essere già state scritte dai pensieri e dalla fantasia, prima ancora di approdare sulla pagina bianca. Un volto, una voce, una persona, una situazione, ti creano nella mente la trama imprecisa di una storia, che si sedimenta e si arricchisce, fino a che è pronta e completa per essere scritta. Quei momenti sono meravigliosi. Le parole sgorgano come un fiume in piena, le immagini letterarie prendono corpo e sangue e tutto l'insieme prende vita in un racconto. Ti sembra quasi di essere onnipotente, di dare la vita...
Ci sono periodi invece, in cui la mente è vuota, come disseccata. Le idee latitano, le parole si acquattano in qualche angolo sperduto del cervello dove non si riesce a trovarle. E' come trovarsi davanti allo schermo spento di un cinema. Niente immagini, niente suoni, ma solo un grigio omogeneo e polveroso.
Questo è un momento tremendo per uno scrittore. Immobile davanti alla tastiera del pc, ti scopri impotente, arido, vuoto. Non riesci più a creare nulla. Tutto ti sembra banale e scontato. E' come perdere un pezzo di se stessi e ti chiedi se mai riuscirai a ritrovarlo.

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